La civiltà industriale
Tra il XVIII e il XIX secolo, l'Europa visse una trasformazione epocale che cambiò per sempre il volto della società: la Rivoluzione Industriale. Partita dalla Gran Bretagna, questa ondata di innovazioni si diffuse rapidamente nel continente, sostituendo il lavoro manuale con quello delle macchine a vapore e rivoluzionando settori chiave come il tessile, la siderurgia e soprattutto i trasporti con l'avvento delle ferrovie.
La seconda rivoluzione industriale della seconda metà dell'Ottocento portò ulteriori stravolgimenti: l'elettricità e il petrolio sostituirono vapore e carbone, mentre invenzioni come il telefono, la lampadina, il cinema e l'automobile entrarono nella vita quotidiana delle persone.
Ma questa trasformazione tecnologica ebbe un prezzo sociale altissimo. Nacquero nuove classi sociali - il proletariato operaio e la borghesia industriale - con enormi squilibri tra ricchezza e povertà. Le condizioni misere dei lavoratori portarono alla nascita dei sindacati, dei partiti socialisti e di teorie rivoluzionarie come il socialismo scientifico di Marx ed Engels (nell'immagine).
La civiltà industriale non fu solo una rivoluzione tecnologica, ma una completa ridefinizione del rapporto tra uomo, lavoro e società che pose le basi del mondo moderno.